Multe proporzionali al reddito.

In alcuni paesi europei la legge prevede di avere multe proporzionali al reddito.
Lo sapevi?

#telospiegaeurekar

 

In alcuni paesi europei la legge prevede di avere multe proporzionali al reddito. In Italia questa prassi non è prevista, ma nel resto dell’Europa molti paesi si regolano in questo modo. Questo accade nei paesi anglosassoni, in Grecia, Svizzera Svezia e da oltre vent’anni in Finlandia. In questi paesi l’infrazione è commisurata sia in base al reddito ed anche in base al valore dell’auto sulla quale viaggia il contravventore e può raggiungere cifre molto alte. Ma è giusto che un ricco paghi di più di un’automobilista meno abbiente?

Da un lato, a parità di infrazione, sembra giusto che la multa sia la stessa. Dall’altro lato però questa regola può dissuadere gli automobilisti di ceto medio/basso a commettere delle infrazioni mentre probabilmente è indifferente per gli automobilisti con un certo reddito che restano comunque sempre più preoccupati della perdita dei punti della patente.

Portare invece l’importo delle multe proporzionali al reddito ed avere così una multa bella salata per i più abbienti  potrebbe essere un deterrente per i meno disciplinati aumentando così la sicurezza stradale. Di contro, diminuendo le multe per i meno abbienti, potremmo vedere una tendenza opposta e quindi vedere l’aumento delle infrazioni di quest’ultimi.

 

Gli importi delle multe. Facciamo un confronto.

Nonostante non sia una pratica adottata in Italia, avere multe proporzionali al reddito risulta essere molto interessante anche per noi e la tentazione di applicare questa regola inizia a farsi sentire.
Proviamo a fare un confronto e capire com’è e come sarebbe. Ad oggi, in Italia, un automobilista che supera il limite di velocità di 10 km/h  è passivo di un verbale che va di 49 ai 169 euro, senza la decurtazione di punti sulla patente.
Se dovessimo ragionare come avviene in Inghilterra –  ed avere quindi multe proporzionali al reddito –  per chi supera il limite di velocità di 15 km/h la multa sarebbe aumentata di una cifra compresa tra il 25% e il 75% della sua paga settimanale e di qui si andrebbe a crescere in base al reddito fino a un tetto massimo in più di 2.500 sterline (circa 3.000 euro).

Cifre alte, ma neanche tanto in confronto a quello che è accaduto in Finlandia a Reima Kuisla il quale, sorpreso ad una velocità di 105 km/h in una zona in cui il limite massimo era 80 km/h,  ha pagato una sanzione – proporzionale al suo reddito – pari a 54.000 euro (a fronte di quello che si paga in Italia che di circa 200 euro). Sicuramente troppi per 20 km/h in più e sicuramente più razionale il tetto massimo applicato dagli inglesi.

 

Inutile dire che il codice della strada dovrebbe essere sempre rispettato, per senso civico e non per la gravità della punizione inflitta.
Speriamo di impararlo tutti al più presto.

Buon viaggio!
da EUREKAR Italia


#sceglidinoleggiare

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